UNIA Frontalieri
COMUNICATO STAMPA
Oltre al danno la beffa…
Se son rose fioriranno si diceva nei momenti di titubanza per chiosare problematiche di cui non si conosceva la reale natura.
Il detto si ripresenta oggi e l’argomento in discussione in questo caso sono i soldi della disoccupazione dei lavoratori frontalieri.
Il fondo, costituito dai contributi pagati e trattenuti dal salario di ogni lavoratore frontaliere che, come la legge 147 del 1997 norma, garantisce il diritto alla disoccupazione speciale per lavoratori frontalieri, (considerando che, se licenziati, i lavoratori frontalieri non hanno diritto alla disoccupazione Svizzera) rischia di essere dimezzato con il conseguente ed ipotizzabile danno a scapito del frontaliere.
La banda Bassotti in questione, è composta da otto senatori della Lega Nord e più precisamente da Massimo Garavaglia, Valli, Montani, Bodega, Mauro, Leoni e Monti capeggiati da Rizzi (sindaco del comune di Besozzo) i quali hanno promosso attraverso un emendamento che il fondo, nella misura del 50% non sia più a disposizione dei lavoratori frontalieri licenziati, ma venga indirizzato altrove come ad esempio per la realizzazione di opere da definirsi… o versato alle provincie di frontiera e/o a organi sovra provinciali.
Oltre al danno la beffa perché oltre al danno di perdere il posto di lavoro anche la beffa di rischiare di perdere la possibilità di percepire la disoccupazione pur avendone il diritto perché appunto la consistenza del fondo sarà indirizzata altrove e così i milioni di euro detratti a suo tempo dalle buste paghe dei lavoratori saranno utilizzati per realizzare chissà quali opere.
Se si vuole discutere in modo costruttivo, il problema della disoccupazione esiste e riguarda il fatto che da Giugno 2009 i lavoratori frontalieri continuano a subire la ritenuta per la disoccupazione in busta paga ma la stessa non è più riversata all’INPS nel fondo speciale per la disoccupazione frontalieri e che oggi la Lega Nord,
nel pieno di una crisi economica e fiscale di proporzioni internazionali come questa, ritiene di dover “parzialmente” svuotare.
Il problema c’è e deve essere affrontato urgentemente perché ad oggi, come detto, il fondo non è più alimentato e si svuota progressivamente ogni mese per pagare la disoccupazione a quei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro.
Unia ritiene che, se la consistenza del fondo è ritenuta così “elevata”, la stessa possa essere utilizzata diversamente (sempre nel rispetto della 147/97) come ad esempio, per aumentare l’indennità di disoccupazione da un anno a due anni per i lavoratori nella fascia dai 61 ai 65 anni ecc..
Ci sono numerose problematiche di carattere transnazionale concernenti i lavoratori frontalieri che potrebbero essere risolte attraverso il dialogo e, soprattutto, con la conoscenza della specificità delle stesse.
Purtroppo ad oggi constatiamo con disappunto che a prevalere sono gli interessi di bottega di politicanti gelosi del loro scrigno e non gli interessi dei cittadini e dei lavoratori che con grandi sacrifici contribuiscono alla ricchezza di un territorio, quello di frontiera, povero di reali opportunità d’impiego e che spinge migliaia di concittadini a varcare il confine con la Svizzera per mantenere la propria famiglia.
Unia invita i rappresentanti della Lega Nord a ravvedersi sull’emendamento presentato e al ritiro dello stesso, riconoscendo un maturo senso di responsabilità.
Lugano, 04 febbraio 2010
Sergio Aureli
Responsabile Frontalieri
Sindacato Svizzero UNIA