Sempre a rischio 56 posti di lavoro

TRIUMPH DI TRESCORE,  DOMANI NUOVO SCIOPERO DOPO QUELLO DI QUESTA MATTINA

Il 4 febbraio le parti dall’assessore provinciale
 

Bergamo, giovedì 28 gennaio 2010

L’azienda non cambia idea, dunque le lavoratrici continuano lo sciopero: dopo aver incrociato le braccia questa mattina dalle 7.30 alle 11.30, domani alla Triumph si ripete la protesta, dalle 13.30 alle 17.00. In contemporanea si svolgerà anche un nuovo presidio davanti ai cancelli del magazzino a Trescore.

Si tratta di parte del pacchetto di 12 ore di mobilitazione decise durante l’assemblea di martedì scorso, 26 gennaio. La protesta è contro il rischio concreto di perdere 56 posti di lavoro dopo l’annuncio, arrivato da Triumph il 12 gennaio scorso, della chiusura del magazzino di Trescore Balneario.

La mobilitazione è scattata, poi, contro il cosiddetto “piano sociale” ideato da Triumph e affisso lunedì nelle bacheche aziendali, “considerato insufficiente e per nulla corrispondente alle aspettative”, non solo per le modeste quantità economiche che l’azienda sembra voler mettere a disposizione, ma proprio nell’impianto generale. Quello che emerge dal testo, infatti, è che l’azienda vuole chiudere al più presto il magazzino.

Su richiesta dei sindacati, l’amministrazione provinciale ha oggi fissato un incontro sulla vicenda: le parti sono state convocate al tavolo dell’assessore provinciale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Enrico Zucchi, giovedì 4 febbraio alle ore 11.00.

La sede logistica è, insieme agli uffici, quanto rimane in bergamasca dopo i tagli e lo spostamento della produzione che risalgono al 2004. In quell’anno la multinazionale svizzera di abbigliamento intimo annunciò 113 esuberi causati dalla cessazione della produzione Sloggi. Fra trattative e cassa integrazione gli esuberi scesero a 88.

Sin dall’inizio della vicenda i sindacati hanno ribadito la necessità di tenere attivo il centro logistico. Fulvio Bolis, segretario generale provinciale FILTEA-CGIL ha più volte ripetuto che “il sindacato si renderà disponibile a valutare l’utilizzo di ammortizzatori sociali, nello specifico i contratti di solidarietà, strumento utile anche nella gestione degli orari per tentare di attenuare le difficoltà aziendali. Tutto, però, a condizione che il magazzino resti in piedi, che l’attività non venga spostata in Alsazia. Le lavoratrici sono disposte a fare sacrifici, purché il centro logistico di Trescore resti aperto”.

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