CGIL BERGAMO

Enti locali: le retribuzioni dei dirigenti a Bergamo e in provincia
LA FP-CGIL DI BERGAMO FA I CONTI IN TASCA AI “SUPER PAGATI”

Bergamo, martedì 7 settembre 2010

La media è di quasi 96mila e cinquecento euro annui lordi, ma la classifica delle retribuzioni dei dirigenti degli enti locali della bergamasca (Comuni, Provincia, Camera di Commercio, Comunità Montane) ha punte massime che superano i 200mila euro.

La FP-CGIL di Bergamo ha messo in fila dal più pagato a quello meno, i 48 dirigenti della Pubblica Amministrazione del nostro territorio, utilizzando le informazioni sulle retribuzioni che il Dlgs 150/2009 (Decreto legislativo Brunetta), all’art. 11 comma 8, obbliga a pubblicare nei siti internet istituzionali.

“Esiste un forte squilibrio fra il primo e l’ultimo della classifica” spiega Dino Pusceddu della FP-CGIL provinciale, che ha curato la lista. “A fare la parte del leone sono i dirigenti della Provincia e del Comune di Bergamo, sia come numero di nomi presenti che come ammontare delle retribuzioni. In cima alla lista compaiono gli avvocati di queste ultime istituzioni (Giorgio Vavassori e Vito Gritti) che, grazie ai compensi di avvocatura, “portano a casa” rispettivamente 208.364,05 euro e 145.747,69 euro. Ma l’ente in cui i propri dirigenti guadagnano in media più degli altri è la Camera di Commercio dove Giovanni Capelli ed Emanuele Prati (attuale Segretario Generale della CCIAA) percepiscono circa 122.556 euro a testa contro i 116.707 euro dei colleghi della Provincia. I “meno pagati” sono i dirigenti dei Comuni di Dalmine e Seriate che prendono, in media 66.873,05 e 67.629,26 euro. A dire il vero le retribuzioni inserite nelle tabelle dal Comune di Dalmine non brillano per chiarezza in quanto non sono inserite, ammesso che ci siano, altre retribuzioni oltre a quelle tabellari, di posizione e di risultato”.

“La trasparenza nella Pubblica Amministrazione in provincia di Bergamo non è ancora adeguata rispetto alle direttive impartite dal Ministero ma, scavando all’interno dei siti web ufficiali delle amministrazioni, è possibile trovare quasi tutti i dati che la normativa sulla trasparenza prevede” conclude Pusceddu. “Quello che ci interessa, comunque, è mettere in evidenza quanto ampia possa essere la differenza di retribuzione fra questi dirigenti e un dipendente al più alto livello, a fine carriera, nella Pubblica Amministrazione. Quest’ultimo può sperare di arrivare a veder retribuito il proprio lavoro in un ente locale con 40mila euro annui”.

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