CGIL BERGAMO
COMUNICATO
PROFESSIONE IMPRENDITORE EDILE. FILLEA-CGIL: “ORA SI APPROVI LA LEGGE”
Il segretario generale CGIL Bresciani e il segretario FILLEA Chiari scrivono ai Parlamentari
Bergamo, giovedì 27 maggio 2010
Il paradosso di partenza è che per diventare muratore si rischia di svolgere fino a 7 anni di apprendistato a paga ridotta (oppure si resta apprendista fino ai 29 anni di età), mentre per essere un imprenditore edile basta recarsi alla Camera di Commercio provinciale e registrare la propria impresa. Da anni la FILLEA-CGIL punta il dito contro questa vistosa differenza di trattamento che permette, pressoché a chiunque e in breve tempo, di improvvisarsi imprenditore edile senza avere caratteristiche specifiche.
Il 28 aprile scorso l’ottava Commissione della Camera ha approvato un testo unificato sull'accesso alla professione di imprenditore edile: per questo ora il sindacato chiede che sia approvata al più presto la legge che introduce, nelle procedure per l’accesso alla professione, regole di trasparenza e criteri di selezione nel mercato.
A Bergamo, il segretario generale provinciale della CGIL, Luigi Bresciani, e Angelo Chiari, segretario provinciale della FILLEA-CGIL, hanno inviato lunedì 24 maggio una lettera ai Parlamentari eletti in provincia per chiedere un “impegno diretto, affinché l’iter legislativo arrivi alla definizione della legge, in tempi brevi e senza stravolgimenti del testo licenziato dalla Commissione. Crediamo infatti” si legge nella lettera inviata, “che questo provvedimento legislativo possa essere strumento efficace per il contrasto del lavoro nero nel settore edile, a difesa dei lavoratori e delle imprese che operano nel rispetto delle leggi e dei contratti”.
L’invito è stato rivolto agli onorevoli Gabriele Cimadoro, Nunziante Consiglio, Massimo Corsaro,
Gregorio Fontana, Giorgio Jannone, Carolina Lussana, Antonio Misiani, Silvana Mura, Savino Pezzotta, Sergio Pifferi, Ettore Pietro Pirovano, Giovanni Sanga, Giacomo Stucchi, Ivan Rota, Mirco Tremaglia, Pierguido Vanalli.
“Si arrivi subito ad una legge, è da tempo che l’aspettiamo” spiega Angelo Chiari. “Avevamo chiesto che si arrivasse ad un provvedimento come questo, noi insieme alle associazioni dei costruttori, un anno fa durante gli Stati Generali dell’Edilizia. La sua approvazione rappresenterebbe un passo avanti in un periodo di crisi che sta penalizzando imprese sane a vantaggio di quelle irregolari. Quello uscito dall’ottava Commissione della Camera è, a nostro avviso, anche uno strumento utile per lavorare nella trasparenza, impedendo la penetrazione malavitosa nell’attività del settore e la diffusione di imprese di prestanome non affidabili”.
Nel testo unificato approvato dall’ottava Commissione della Camera si prevede che, per iscriversi alla Camera di Commercio come imprenditore edile, debba essere designato un Responsabile Tecnico che dimostri di avere i requisiti di onorabilità, e cosa importante, l’assenza di procedimenti in corso a carico che violino una serie di leggi, fra cui quelle antimafia. E, ancora, requisiti morali e di idoneità professionale. Inoltre l’imprenditore deve dimostrare di essere in possesso di una attrezzatura minima del valore di 30.000 euro.
“Diamo un giudizio positivo al testo anche perché la parte sanzionatoria è ben articolata, passando dalla sospensione dell’attività, alla confisca delle attrezzature e prevede l’applicazione dell’art. 15 della Responsabilità Solidale del Committente e dell’Appaltatore sul subappaltatore. È importante anche l’art. 11: esso apre spazi di concertazione con le Regioni per l’attuazione di politiche incentivanti coordinando la corretta applicazione della presente legge con la Patente a Punti prevista dal Testo Unico sulla Sicurezza” conclude Chiari
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