Comunicato Stampa
Previdenza dei frontalieri
CGIL, CISL E UIL DIFENDONO LA PREVIDENZA DEI FRONTALIERI ITALIANI IN SVIZZERA
IL SECONDO PILASTRO ESCLUSO DAL MONITORAGGIO FISCALE
Nello spazio di una settimana si sono succeduti due positivi, importanti risultati per i frontalieri italiani in Svizzera: dopo il successo del referendum di domenica 7 marzo, che ha cancellato con una valanga di NO, che hanno sfiorato il 73% in tutta la Svizzera e addirittura il 79% in Canton Ticino, il tentativo di ridurre del 10% le rendite previdenziali, giunge finalmente la notizia che in Italia l'Agenzia delle Entrate, con la circolare 11/E, ha riconosciuto che il secondo pilastro non sarà oggetto del monitoraggio fiscale e non dovrà quindi comparire in alcuna dichiarazione dei redditi da presentare nel nostro Paese.
Le lavoratrici ed i lavoratori italiani, quasi 55.000, che varcano ogni giorno il confine per prestare la loro opera in Ticino, Grigioni e Vallese, provenendo dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Valle d'Aosta e dalla provincia autonoma di Bolzano, vedono così riconosciute le loro giuste aspettative.
Tale risultato è stato ottenuto grazie all'iniziativa unitaria di CGIL, CISL e UIL, alla collaborazione con i sindacati svizzeri e all'impegno trasversale dei parlamentari di maggioranza e di opposizione, eletti nei collegi delle provincie di Como, Sondrio, Varese e Verbano - Cusio- Ossola, nonché nella circoscrizione Estero, residenti in Svizzera, che le organizzazioni sindacali dei frontalieri hanno coinvolto con tenacia e spirito costruttivo, indipendentemente dalla diverse appartenenze di partito politico.
Il riconoscimento della giustezza della richiesta di escludere dal monitoraggio fiscale il secondo pilastro, in quanto obbligatorio e non disponibile per i frontalieri fino alla definitiva uscita dalla Svizzera per il pensionamento, era venuto dal dr. Betunio, dirigente centrale dell'ufficio Normative dell'Agenzia delle Entrate, nel corso dell'incontro a Roma del 27 gennaio scorso con i responsabili nazionali frontalieri di CGIL,CISL e UIL e con i rappresentanti della Consulta nazionale dei CAAF: oggi finalmente è stato messo nero su bianco.
Claudio Pozzetti
Responsabile nazionale CGIL frontalieri