CGIL BERGAMO

COMUNICATO

PER L’ECO DI BERGAMO: IL DIBATTITO SULLA GESTIONE DELLE CRISI AZIENDALI

L’intervento di Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo:“L’unico protocollo utile: non licenziare ma gestire la crisi con tutti gli ammortizzatori sociali disponibili”

Bergamo, lunedì 25 gennaio 2010

Di seguito, le considerazioni del segretario generale provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo, Mirco Rota, che entra così nel merito del dibattito sulla gestione delle crisi aziendali.

“La proposta di Confindustria a CGIL, CISL e UIL presentata in questi giorni sulla gestione delle crisi aziendali dei prossimi mesi merita alcune considerazioni e risposte. Considerazioni e risposte non solo legate ai contenuti e al merito della proposta avanzata, ma anche al fatto che da poche settimane FIOM, FIM e UILM hanno sottoscritto un'ipotesi di accordo riguardante la riorganizzazione aziendale Tenaris Dalmine, che allo stato attuale, per la nostra Provincia ha rappresentato di certo un caso significativo anche e non solo per l'elevato numero di lavoratori coinvolti.

La proposta di Confindustria di cui si sta parlando, nella sua prima formulazione, poi successivamente modificata, comprendeva anche la costituzione “dell'Osservatorio paritetico territoriale sull'industria metalmeccanica”. Molto anomalo che una questione prettamente legata ad una categoria - in questo caso i meccanici - e disciplinata dal Contratto nazionale di categoria, dovesse essere strutturata da un accordo con le Confederazioni e poi recepita dalla categoria interessata. Stranezza alla quale la CGIL non si è resa disponibile rimandando la questione alla categoria.

Questa prima parte della proposta di Confindustria, che ad oggi sembrerebbe ritirata, mette in evidenza ancora una volta la poca importanza data da Confindustria all'autonomia contrattuale della categorie nonché al valore del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

In merito al resto, mi pare venga proposto un protocollo d’intesa sulle crisi, dove di fatto Confindustria non si assume alcun vincolo e alcun onere, salvo quello di illustrare alle aziende aspetti e vincoli legati all'utilizzo dei diversi ammortizzatori sociali. Posizione francamente assurda, come pare del tutto assurdo chiedere alle organizzazioni sindacali il rispetto di un periodo di moratoria in merito alle iniziative di lotta che potrebbero mettere in campo in difesa di lavoratrici e lavoratori.

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