FLC Lombardia

In arrivo dalla nuova legge finanziaria un autentico regalo all’istruzione privata e uno schiaffo all’istruzione pubblica.

Per le scuole private, che in Italia significa essenzialmente scuole cattoliche, la proposta di legge per la nuova finanziaria dello Stato porta gli attuali 130 milioni di contributi di finanziamento a 245 milioni per il 2011.

Un aumento secco dell’88 per cento a fronte di un taglio alla scuola pubblica di 8,5 miliardi in tre anni. Dice bene la scrittrice Silvia Balestra, nella rubrica dell’Unità di oggi 15 Novembre, -voci d’autore-, “una specie di lascia (la scuola pubblica) e raddoppia (le paritarie)”.

Quanto accaduto si tratta di un risultato elaborato in extremis da parte di questo Governo e in particolare si parla di un finanziamento infilato all’ultimo momento nella legge di stabilità.

Ma per la scuola pubblica non ci si ferma a questo. Nell’allegato 1 del Ddl di stabilità, che riporta i finanziamenti alla legge 440, autonomia scolastica e finanziamento per il miglioramento dell’offerta formativa, risulta che i finanziamenti del 2010, pari a 118 milioni di euro, scenderanno per il prossimo anno a 89,5 e questo per compensare la mancata entrata ANAS dei pedaggi autostradali.

Continua quindi l’accanimento contro la scuola pubblica italiana figlio non tanto dalla situazione di crisi più generale ma bensì di un progetto preciso teso a cogliere l’occasione degli effetti della crisi sull’economia del nostro Paese per smantellare il “diritto all’istruzione per tutti”, perno fondante della Costituzione italiana.

Nella sola Lombardia abbiamo realtà d’istruzioni scolastiche in sofferenza finanziaria ormai da anni. L’ultima rilevazione ci dice di una scuola Lombarda che attende quasi 90 milioni di euro da distribuire sulle oltre 1.300 scuole pubbliche.

Aumento delle tasse d’istituto, interventi dei comitati genitori, l’autogestione da parte delle famiglie e studenti con contributi e acquisti poi girati agli istituti, stanno provvedendo a colmare il pesante deficit che lo Stato ha verso la scuola pubblica lombarda.

Il raddoppio dei finanziamenti alle scuole private e la continua riduzione delle risorse non sono solo uno schiaffo in faccia alle istituzioni pubbliche, rappresentano qualcosa di più: l’idea di lasciare morire con lenta agonia la formazione e l’istruzione pubblica, le sue capacità di autonomia didattica e organizzativa, il tentativo, come già detto, di far venire meno un principio costituzionale di promozione della scuola per tutti e di ciascuno.

Una Regione che si vede tagliato del 40% i finanziamenti per il diritto allo studio, che si appresta ad aumentare il trasporto pubblico di famiglie e studenti del 25%, che non muove un dito per il personale precario della scuola, che estende la pratica del “dono” della dote scuola a qualsiasi occasione di formazione, che continua a ritenere la “centralità della persona” la chiave di volta per il bene dei cittadini ma che non muove un dito a sostegno del bisogno di formazione istruzione pubblica è una Regione che tradisce il suo mandato costituzionale.

 

Milano 15 Novembre ‘10

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