CGIL PAVIA

Pavia, 2 novembre 2010

La Camera del Lavoro di Pavia non concorda con il nuovo Regolamento di Polizia urbana che punisce il reato di accattonaggio con multe fino a 500 Euro, inserendolo tra i “comportamenti contrari alla pubblica decenza ed al decoro urbano”.
E lo fa perché crediamo sia un provvedimento dannoso, controproducente (oltre che disumano): dannoso perché alimenta una cultura dell’insofferenza o dell’indifferenza, del sospetto, del rifiuto dell’altro, controproducente in quanto non fornisce risposte concrete ai problemi, compito precipuo delle istituzioni.
Pensiamo invece che sia importante prendere conoscenza delle persone, delle loro storie, dei loro percorsi, delle situazioni familiari ed economiche in cui vivono o piuttosto sopravvivono, per poi affrontarle, farsene carico, fare i conti con i problemi che sono poi i
problemi di tutti: casa, lavoro, dignità.
Con l’imperativo fermo di non trasformare, come si sta purtroppo facendo, la povertà in un crimine da perseguire, da togliere alla vista, ma di pensare a progetti di welfare efficaci e condivisi, mettendo ovviamente al centro il lavoro, l’istruzione, la formazione.
Viene da sorridere sentir parlare di decoro urbano in questo momento storico, in questa città, in cui il decoro quello vero, quello morale, che si riferisce alla legalità, è da tempo incrinato a seguito del noto intreccio emerso nei mesi scorsi tra politica, affari e criminalità organizzata e a cui la Cgil ha dedicato un recente convegno.
Prioritaria in questo senso appare infatti proprio l’educazione alla legalità, mettendo al centro i diritti, diritti dei lavoratori, diritti delle persone.


La Segreteria
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