56 posti a rischio dopo i tagli pesanti del 2004

TRIUMPH DI TRESCORE, PRESIDIO RIUSCITO,  MA ALL’INCONTRO NULLA DI FATTO
I sindacati: “Disponibilità a far sacrifici, purché nessuno resti senza lavoro”
 

Bergamo, venerdì 22 gennaio 2010

Nulla di fatto, l’azienda è rimasta sulle sue posizioni. È il giudizio dei sindacalisti presenti, questa mattina, dalle 10.30 fino a dopo le 14.00, all’incontro in Confindustria con i rappresentanti della dirigenza Triumph. Sul tavolo, i 56 posti di lavoro a rischio, dopo che l’azienda ha annunciato il 12 gennaio l’intenzione di chiudere il magazzino di Trescore Balneario. Mentre all’interno della sede degli industriali si teneva il confronto, fuori si è svolto un presidio dei lavoratori.

“Se il presidio è riuscito, visto che quasi tutte le lavoratrici del magazzino hanno partecipato, il confronto con Triumph è finito in un nulla di fatto, la situazione non si è mossa di un solo centimetro” commentano Fulvio Bolis, segretario generale provinciale FILTEA-CGIL e Cristian Verdi della FEMCA-CISL. “Noi abbiamo ribadito le nostre posizioni, rendendoci disponibili a valutare il ricorso ad ammortizzatori sociali, nello specifico ai contratti di solidarietà, strumento utile anche nella gestione degli orari per tentare di attenuare le difficoltà aziendali. Tutto, però, a condizione che il magazzino resti in piedi, che l’attività non venga spostata a Obernai, in Alsazia, come invece intende fare l’azienda. Insomma, le lavoratrici sono disposte a fare sacrifici, purché il centro logistico di Trescore resti aperto”

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