Varese, 29 ottobre 2010

I precari della Questura e della Prefettura di Varese rappresentano oramai il totale del contingente del personale civile assegnato agli Uffici Immigrazione.

Presenti dal 2003, epoca della sanatoria “Bossi-Fini”, con un contratto di lavoro interinale stipulato tra il Ministero dell’Interno e l’agenzia “Obiettivo Lavoro”, in questi sette anni hanno arricchito, affinato e adeguato le varie e delicate competenze acquisendo una professionalità.
A partire dal 2 gennaio 2008 sono passati direttamente alle dipendenze del Ministero dell’Interno tramite concorso.

E’ da considerare in generale che, pur essendo quella di Varese una Questura non tra le più grandi in Italia per dimensioni, la presenza sul territorio dello scalo aereo internazionale di Malpensa genera un sovraccarico di lavoro proprio relativamente all’Immigrazione.

Come è noto alla scadenza del contratto in corso, e quindi al 31 dicembre 2010, in base all’ultima Legge Finanziaria i contratti di lavoro a tempo determinato potrebbero essere rinnovati non superando il 50% della spesa sostenuta nel 2009. Tuttavia il Ministero dell’Interno ha comunicato la mancanza assoluta di risorse economiche e di conseguenza l’impossibilità a rinnovare o stabilizzare i lavoratori.

Va da sé che il mancato rinnovo comporterà ripercussioni negative sul regolare funzionamento degli uffici, con conseguenze nei confronti dei lavoratori, delle imprese, delle famiglie (badanti-colf), della sicurezza in generale date le ripercussioni sull’organico delle Forze di Polizia.

I precari in virtù:
- della lunga esperienza (fino a 7 anni)
- della competenza esclusiva e comprovata
- del fatto che l’immigrazione di cittadini extracomunitari sia in costante aumento
- di 25 contratti firmati, di cui 23 consecutivi
- del carico di lavoro continuo e gravoso
- di un concorso già svolto e vinto (2007)

- Non ritengono di sopperire soltanto a dei picchi di lavoro (flussi, sanatorie): quand’anche dovessero essere chiusi gli accessi a nuovi immigrati persiste la gestione delle pratiche dei già presenti nonché il ricongiungimento di tutti i relativi familiari
- Non prevedono di poter risultare in esubero: si pensi soltanto ai ritmi sostenuti e alle carenze persistenti che neppure il contributo nel 2010 di 650 ulteriori “interinali” inviati dall’agenzia Gi Group è bastato a sanare
- Chiedono la STABILIZZAZIONE, ritenendo di costituire ormai parte integrante dell’organico del Ministero dell’Interno
- Non ritengono possibile la sostituzione, a partire da gennaio 2011, con personale diverso: si ribadiscono le carenze di organico già attuali sia per quanto riguarda il personale di Pubblica Sicurezza, che civile

Alla luce di quanto sopra esprimono il proprio sgomento e la propria incertezza per il futuro, ritenendo proprio il diritto di formare famiglie da sostentare adeguatamente, diritto che con il passare degli anni sembra sfumare.

I lavoratori a tempo determinato
 

 

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