FLC LOMBARDIA

COMUNICATO STAMPA

Appello in difesa della scuola pubblica: assenti Formigoni e Colosio.

La FLC CGIL Lombardia dice con forza no allo spostamento di quote crescenti di reddito dai salari ai profitti che porta come conseguenza la crescita delle disugualglianze. Inoltre davanti all’avanzare di scelte che mirano ad anteporre allo sviluppo dell’individuo, a partire dal suo diritto costituzionale dell’apprendere per essere protagonista delle sorti del proprio “Paese”, chiede una profonda e generale modifica negli obiettivi delle politiche economiche e dei servizi sociali che guardino davvero a tutti a partire da chi ne ha più bisogno.

Il valore dell’uguaglianza, intesa come lotta contro l’emarginazione e la povertà, come uguaglianza nei diritti fondamentali della cittadinanza, deve ritrovare centralità e senso comune a partire dalle politiche pubbliche.

L’acqua, così come i servizi della sanità, scuola, istruzione, trasporti, devono rappresentare il “bene pubblico”. Un bene non solo da difendere anzi da implementare se vogliamo davvero una società partecipata e attenta al suo futuro.

La nostra ostinata difesa dell’istruzione pubblica e della sua qualità, dei diritti della sua utenza e dei suoi lavoratori, non è in favore di chissà quale casta di privilegiati e “fannulloni”, è diretta verso la tutela di strumenti pubblici di crescita e partecipazione a favore di tutti e senza distinzione di censo.

Le manifestazioni di questi giorni, il 2 Giugno in difesa della Costituzione, il 3 e 4 Giugno con le scelte dell’occupazione simbolica delle sedi USP e USR contro le scelte sbagliate del Governo d’impoverimento dell’istruzione pubblica e della diminuzione del potere contrattuale di chi l’istruzione la fa e la vive, il prossimo 12 Giugno con la manifestazione di tutti i lavoratori del Pubblico Impiego e infine lo sciopero generale del prossimo 25 Giugno contro la manovra iniqua del Governo, tutte esprimono un’unica volontà quella di non cedere alla rassegnazione a alla logica del più forte contro il più debole.

Per la scuola pubblica della Lombardia, gli effetti della legge finanziaria 2008, la legge n.133 e la recente manovra economica produrranno per il prossimo anno scolastico un taglio di posti di lavoro nella scuola pari a 4.065 posti di lavoro e un taglio degli stipendi di oltre 2.500 € annui per i docenti e di 1.500 € per il personale A.T.A.
Non solo, alle stesse scuole mancano oggi risorse, stanziate e mai arrivate, per un totale di 175 milioni di euro. E’ questa la ragione principe per la quale gli istituti, anche quelli dell’obbligo, scuola primaria compresa, si trovano costretti a istituire “tasse” d’istituto e a richiedere contributi non dovuti per legge al fine di poter garantire la copertura delle spese minime di funzionamento.

FLC CGIL Lombardia, di fronte a tutto questo, nel registrare il “mutismo” del Governatore Formigoni e del Direttore regionale Colosio, chiede a tutte le istituzioni pubbliche lombarde, alle altre OO. SS., ai Parlamentari e Consiglieri regionali lombardi, ai Presidenti di Provincia e Sindaci, ai partiti e alle associazioni, di mobilitarsi affinché si fermi l’opera di smantellamento della scuola pubblica preludio alla fine delle speranze per le future generazioni.

Segreteria Regionale FLC CGIL Lombardia 04 Giugno ‘10
 

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies