NIDIL-CGIL FELSA-CISL CPO-UIL BERGAMO
L’INPS DOPO LO SCIOPERO: 1240 PRECARI “STORICI” CONFERMATI FINO A MARZO, PER GLI ALTRI DOMANI ULTIMO GIORNO DI LAVORO
I sindacati: “Continueremo con iniziative di protesta”
Bergamo, giovedì 30 dicembre 2010
Altri tre mesi di lavoro per i precari “storici” che resteranno in INPS fino alla fine di marzo, mentre per i 550 lavoratori con contratti in somministrazione assunti nel 2010 in tutt’Italia attraverso l'Agenzia per il lavoro Tempor domani sarà l’ultimo giorno di lavoro. Lo ha confermato, ieri, il Direttore Generale dell'INPS, che nella giornata di sciopero nazionale proclamato da FELSA-CISL, NIDIL-CGIL e UILTEMP-UIL ha ricevuto i sindacati per un confronto sulle scadenze contrattuali.
“Preso atto di tale drammatica situazione, che non investe una responsabilità specifica dell'INPS, ma che si lega all'applicazione di una legge che impone tagli (decreto 78/2010 convertito in legge n. 122/2010), FELSA-CISL, NIDIL-CGIL e UILTEMP-UIL nazionali continueranno, insieme alle organizzazioni sindacali dei lavoratori pubblici e alle confederazioni, a tenere alta l'attenzione sul problema” si legge in una nota sindacale unitaria.
“Sarebbe stato assurdo lasciare a casa lavoratori con anzianità di oltre un anno e mezzo o, in alcuni casi, anche di due anni” commentano i rappresentanti dei sindacati degli atipici di Bergamo. “Certamente il bicchiere è comunque mezzo vuoto perché resta il fatto che gli altri 550 lavoratori di cui 7 nella nostra provincia non hanno ottenuto alcun rinnovo del contratto mentre gli altri 1240 lavoratori di cui 10 a Bergamo hanno conquistato solo tre mesi in più e rischiano fortemente che non ci sia prosecuzione del rapporto di lavoro dal 1 aprile 2011 in poi.
Ecco perché nei prossimi mesi continueranno le iniziative di protesta e mobilitazione in tutta Italia sia per chi ha avuto il contratto rinnovato sia per quelli che l’hanno perduto: tagliare all’INPS, oltre che un danno per i lavoratori direttamente coinvolti, significa anche rallentare servizi di erogazione di ammortizzatori sociali (cassa integrazione, disoccupazione, …) che interessano sul nostro territorio migliaia di lavoratori”.
In un comunicato nazionale unitario si legge che “ha aderito allo sciopero circa il 50% dei lavoratori con punte del 100% in sedi territoriali come Vicenza e Perugia, di oltre il 95% in Puglia, del 90% a Prato, dell'80% a Genova, Macerata e nelle sedi calabresi, del 70% a Torino. Importanti adesioni anche in Lombardia, in Campania, in Sicilia e nel Lazio e nelle altre regioni. FELSA-CISL, NIDIL-CGIL e UILTEMP-UIL considerano quello ottenuto un buon risultato, tenuto conto del periodo natalizio e della condizione contrattuale dei lavoratori”.
L’INPS, in un incontro del 23 dicembre, aveva “confermato un fabbisogno 2011 pari a quello 2010” ma aveva anche affermato che “a seguito dei tagli previsti nella manovra di bilancio (decreto 78/2010 convertito in legge n. 122/2010), non è in condizione di prorogare i contratti oltre le scadenze già previste”.
Dei 1800 lavoratori precari dell’INPS in tutto il Paese, 17 lavorano a Bergamo, assunti con contratti in somministrazione a termine. Il loro destino lavorativo è appeso all’applicazione del decreto n. 78/2010 che prevede il taglio del 50% del lavoro temporaneo presso la pubblica amministrazione. A Bergamo i precari di INPS sono quasi tutti giovani che da anni si occupano di liquidare prestazioni sociali e previdenziali
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