Oltre 4mila in piazza
TANTI LAVORATORI IN PIAZZA PER LO SCIOPERO DELLA CGIL QUESTA MATTINA
A Bergamo per il primo turno e la giornata, braccia incrociate dalle 9 alle 13.

Per secondo e terzo turno, le ultime quattro ore. Dieci bus arrivati dalla provincia

 

Bergamo, venerdì 12 marzo 2010

Tanti, molti più di quanto ci si aspettasse, sono stati i lavoratori che hanno partecipato, questa mattina, alla manifestazione della CGIL di Bergamo, nel giorno dello sciopero generale proclamato in tutt’Italia. Il corteo, partito dal Piazzale della Stazione alle 10.00, è stato così partecipato da rendere necessario un cambiamento di percorso per permettere a tutte le oltre 4mila persone presenti di sfilare senza creare snodi troppo affollati.

 

In tutto il Paese lo sciopero generale è stato proclamato dalla CGIL a sostegno del lavoro, contro i licenziamenti e per una politica industriale che affronti la crisi; per ridurre il carico fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni; contro i tagli nella scuola e nelle amministrazioni pubbliche, per il diritto di cittadinanza.

L’agitazione ha una durata di 4 ore. A Bergamo e in provincia si è svolta dalle 9 alle 13 per il primo turno e la giornata. Per il secondo e il terzo turno, l’astensione dal lavoro coinciderà con le ultime quattro ore.

 

Ad aprire il corteo c’erano i lavoratori Triumph, azienda storica di biancheria intima che, dopo aver delocalizzato la produzione qualche anno fa, ora intende spostare anche il polo logistico chiudendo il magazzino di Trescore. Sullo striscione sorretto dalle lavoratrici si poteva leggere: Triumph, leader mondiale dei licenziamenti.

Dopo aver percorso viale Papa Giovanni XXIII, il corteo ha imboccato via Camozzi (passando davanti alla sede di Confindustria), via Stoppani e via Tasso, per arrivare in Piazza Vittorio Veneto attorno alle ore 11.00. Qui dal palco sono intervenuti Luigi Bresciani, segretario generale della CGIL di Bergamo, e Oriella Savoldi della segreteria regionale della CGIL. Ha preso la parola anche una lavoratrice precaria della scuola.

 

“Oggi in questo Paese c’è un pericolo per la democrazia” così il segretario generale Bresciani ha iniziato il suo intervento in piazza. “Cosa dire di un Paese che, per assecondare i disegni plebiscitari di chi lo governa, è costretto ogni giorno a nuovi strappi delle regole della civiltà politica e giuridica? I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un comitato d’affari alla guida, lo svuotamento delle istituzioni, l’oblio dei valori, lo svilimento delle regole. Gli italiani hanno dinnanzi un’alternativa ineludibile: lasciar fare o aprire una prospettiva di governo che dia garanzia di rispetto della Costituzione, che metta mano alla crisi dell’economia, che ridia fiducia e mezzi per lavorare, studiare, vivere in sicurezza e civiltà. Siamo di fronte ad una profonda disarticolazione dei diritti. Questo Governo sta utilizzando la crisi per colpire lavoratori e pensionati.

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