CGIL Bergamo

Sanità, servizi, tasse, autonomia finanziaria

BERGAMO VIRTUOSA RISPETTO ALLA MEDIA REGIONALE

Peracchi, SPI-CGIL: “Questi dati dimostrano come i tagli della Finanziaria alla nostra Provincia e ai nostri Comuni siano ancora più inaccettabili”

Bergamo, lunedì 12 luglio 2010

Virtuosa rispetto alla media regionale: Bergamo si distingue per un livello di tassazione non eccessivo, per qualità e quantità dei servizi, ma le cifre dimostrano che nel panorama regionale non è debitamente considerata. Da un prezioso database dello SPI-CGIL regionale, ecco i dati di Bergamo, forniti e commentati da una nota di Gianni Peracchi, Segretario generale SPI-CGIL Bergamo:

“Nella discussione e nell’iter giuridico della manovra finanziaria si scontrano due modelli opposti: quello del governo centrale da una parte che penalizza eccessivamente i dipendenti, i pensionati ed il sistema delle autonomie locali e dall’altra quello delle regioni, dei comuni, dei rappresentanti dell’informazione e della giustizia, dei disabili, di una parte del sindacato che chiedono interventi più equi. Chiedono anche di sostenere ed investire, chiedono di evitare di sparare nel mucchio per penalizzare i soliti noti, pur nella consapevolezza delle necessità di intervenire sul piano finanziario.

Come sindacato dei pensionati siamo particolarmente preoccupati perché i tagli dei trasferimenti ai comuni e alle regioni avranno pesanti ricadute sui servizi, soprattutto quelli socio sanitari. E lo siamo ancora di più a Bergamo. Infatti tagli indiscriminati peggiorerebbero una situazione già oggi anomala: cioè un trattamento inferiore in termini di finanziamenti e di riconoscimenti alla nostra provincia rispetto sia ai dati nazionali che lombardi.

La media delle entrate correnti (riscossioni in conto competenza) per abitante in provincia di Bergamo è di 552,5 euro contro i 648,8 della regione. Il corrispettivo delle spese correnti, sempre in conto competenza, è invece di 511,3 contro 616,5.

I comuni bergamaschi rispetto alla media regionale registrano una minore incidenza della spesa per il personale, un minore recupero di entrate sui costi delle strutture residenziali e di ricoveri per gli anziani (per i quali contribuiscono, quindi, con maggiori di contributi), un minore debito residuo pro capite, un minore ricorso all’indebitamento per finanziare gli investimenti, una quota minore di trasferimenti da parte della regione, mentre sono in linea con quella dei trasferimenti dallo stato.

Vantano valori maggiori rispetto al grado di riscossione dei tributi, segno di efficienza del sistema di riscossione dei tributi locali, ma anche una quota inferiore di 49 euro di pressione tributaria pro capite.

Vantano una quota di investimenti per abitante e una propensione all’investimento maggiori.

Sono poco sotto la media dell’indice di autonomia finanziaria, cioè del grado di copertura delle spese correnti con le proprie entrate, sia in termini assoluti che estrapolando Tarsu, ex Tosap, multe, compartecipazione Irpef, ecc. ma sono, per quanto riguarda l’equilibrio corrente di bilancio, al di sopra di 1,2 punti rispetto al dato regionale.

Ricordo anche che analoghe valutazioni sul rapporto parametri virtuosi - “finanziamenti” inadeguati sono state formulate con ampia condivisione anche nell’ambito del sistema sanitario provinciale.

Insomma , tenuto conto della qualità e delle quantità dei servizi resi, generalmente al di sopra delle medie regionali, Bergamo non può subire ulteriori tagli generalizzati dei finanziamenti.

Quindi condividiamo le proteste nei confronti del governo, anche quelle di regione Lombardia, ma chiediamo un trattamento più equo per i comuni tutti ed in particolare per quelli della nostra provincia, al fine di salvaguardare i livelli delle prestazioni socio assistenziali.

Diversamente saranno ancora una volta le fasce più deboli della popolazione a pagare con incrementi di tasse o tariffe o con il taglio di servizi e prestazioni”.

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