CGIL BERGAMO

INDESIT, PRIMA GODE DEGLI ECOINCENTIVI DALLO STATO, POI LICENZIA

Mirco Rota, FIOM-CGIL: “Altro che responsabilità sociale, questa è incoscienza. Qui ci si approfitta della cosa pubblica”

Bergamo, mercoledì 16 giugno 2010

Ecoincentivi dallo Stato e poi licenziamenti di centinaia di persone: a pochi giorni dall’annuncio il 9 giugno da parte di Indesit, di voler chiudere lo stabilimento di Brembate e di lasciare a casa i suoi 430 lavoratori (più una ventina che lavorano in mensa), alla FIOM-CGIL di Bergamo sembra ancora di più un paradosso che il colosso abbia beneficiato dell’ultima campagna di ecoincentivi statali per la sostituzione di vecchi elettrodomestici con prodotti di nuova generazione ad alta efficienza energetica.

“Pare davvero sorprendente che le imprese possano godere di incentivi per vendere i propri prodotti per poi trasferire gli stabilimenti altrove e alla fine permettersi di licenziare i propri lavoratori” ha detto poco fa Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo. “Di quale responsabilità sociale si parla? Questa è, invece, incoscienza sociale. Il Governo dovrebbe intervenire affinché chi utilizza i soldi pubblici, in questo caso attraverso il godimento di ecoincentivi per l’acquisto di elettrodomestici (dal sito Indesit www.indesit.it/indesit/2/ecoincentivi.do), lo faccia con alcune garanzie, senza poter mettere in tasca il denaro per poi licenziare centinaia di persone”.

La famiglia Merloni, proprietaria del colosso industriale, ha annunciato che chiuderà, insieme allo stabilimento di Brembate, anche quello di Refrontolo in provincia di Treviso.

Questa sera alle 20.00 a Brembate è in programma un Consiglio Comunale aperto sulla vicenda, mentre domani si terrà, in Confindustria ad Ancona, l’incontro fra le parti. Per venerdì è attesa anche l’assemblea dei lavoratori, che restano in presidio davanti all’azienda.

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