che oscillano a livello nazionale fra il 10 e il 12% di esuberi sull’organico, Bergamo potrebbe essere toccata dal taglio di 35/40 persone. Certo ancora nulla di certo si sa. Molti di quelli a rischio a Bergamo temiamo, però, siano donne, con contratti a part time”.
In tutto il Paese è in corso una campagna di assemblee: nel territorio provinciale si sono tenute assemblee unitarie a Treviglio, Clusone, Villa d’Almè e tre a Bergamo.
Per l’utenza lo sciopero di venerdì potrebbe comportare la disdetta o il rinvio di attivazione di nuovi impianti e nuovi servizi o ritardi nell’intervento su guasti segnalati.
“Telecom è oggi un’azienda redditizia, che fa utili distribuiti in larga misura ai propri azionisti, pari a 1,5 miliardi di euro nel 2009” continua Comelli. “Nella crisi generale, essa dovrebbe avere un ruolo strategico per lo sviluppo, è inammissibile che contribuisca, invece, ad aumentare i problemi occupazionali del Paese. Non possiamo privarci di un’infrastruttura fondamentale come le telecomunicazioni: in Italia senza Telecom non ci sarebbero alternative credibili. Nella nostra provincia, poi, per conformazione territoriale, diventa importante la questione del digital divide: ampi pezzi di territorio si trovano o si troveranno senza sviluppo perché non hanno copertura dalle nuove telecomunicazioni (dalla banda larga, adsl ma anche da quello oggi richiesto per attività economiche ed amministrative, cioè la banda larghissima). Se non c’è l’intervento pubblico che sia da stimolo, non verranno mai realizzate”.
Sullo sciopero, a livello nazionale, il segretario confederale CGIL Fabrizio Solari ha affermato che “è un importante tentativo unitario del sindacato di fare chiarezza sulla situazione di uno dei più importanti gruppi industriali nazionali, chiamando tutti i soggetti coinvolti alla piena responsabilità e coerenza nei comportamenti".
Dalla presentazione del Piano Industriale a febbraio fino ad oggi, i sindacati hanno organizzato uno sciopero di SSC a maggio, hanno partecipato a tre incontri ufficiali fra le parti, l’ultimo dei quali a fine maggio, e ora si stanno mobilitando in tutti i luoghi di lavoro per lo sciopero di venerdì.