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BERGAMO

INFORTUNIO MORTALE SUL LAVORO
È morto oggi il lavoratore edile di 23 anni caduto in cantiere lunedì.
I sindacati: “Anche svolgendo una mansione che apparentemente non mostra rischi, si può morire”

Bergamo, mercoledì 28 aprile 2010

Non è caduto da un alto ponteggio, né è rimasto coinvolto da un carico che è precipitato: è morto cadendo da una scala, da un’altezza di meno di due metri. È finita così, oggi, la vita di Maxim Brajin, di appena ventitré anni, compiuti la settimana scorsa. L’infortunio è accaduto lunedì in un cantiere di Caravaggio in via XXV aprile, dove il lavoratore stava eseguendo lavori di controsoffittatura.

“Anche svolgendo una mansione che apparentemente non mostra rischi, si può morire” hanno detto poco fa le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL e dei sindacati di categoria FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL. “per questo non smetteremo mai di spingere perché si faccia formazione alla sicurezza. Ogni minimo gesto deve essere sempre fatto in sicurezza, con la consapevolezza del rischio che si corre”.

Ancora una volta le organizzazioni di categoria del settore edile, FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL di Bergamo, unitamente a CGIL, CISL e UIL, invitano ANCE e artigiani edili a fare di più per scardinare una cultura distorta del lavoro nei cantieri della nostra provincia dove ancora non si considera la sicurezza la cosa più importante.

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