CGIL – CISL – UIL
Frontalieri
28 settembre 2010
I Coordinamenti e le Segreterie nazionali CGIL CISL UIL Frontalieri condannano lo squallido attacco del quale sono stati oggetto i lavoratori frontalieri italiani in Canton Ticino.
I numerosi frontalieri italiani che quotidianamente si recano in Canton Ticino per svolgere le proprie attività lavorative, non sono ladri, ma si guadagnano in maniera onesta la retribuzione che viene loro data.
Diverso è il problema legato al fatto che alcuni datori di lavoro ticinesi sfruttano la debolezza contrattuale dei frontalieri, facendo loro ricoprire mansioni ben più che qualificate e pagandoli invece poco di più che apprendisti.
Questo è il fenomeno da denunciare non certo quello dei lavoratori frontalieri.
I lavoratori italiani, ovunque abbiano svolto la propria attività lavorativa, hanno portato benessere all’economia locale e se il Canton Ticino sta vivendo oggi un periodo di crisi non è certo legato alla presenza dei frontalieri ma alla crisi globale che pervade tutta Europa.
La presenza di frontalieri in Canton Ticino è massiccia da oltre un trentennio e non si capisce come solo ora qualcuno accusi questi lavoratori di rubare l’occupazione agli indigeni.
Ancora più grave inserire nel discorso dei frontalieri la considerazione legata ai reati commessi dagli stranieri
I frontalieri si recano in Ticino per lavorare onestamente e onestamente devono essere trattati.
Siamo certi che la maggior parte dei cittadini ticinesi che sono onesti ed in buona fede non possono che condividere le nostre affermazioni.
CGIL CISL UIL FRONTALIERI nei prossimi giorni si attiveranno nei confronti delle istituzioni sia italiane che svizzere per tutelare i nostri lavoratori frontalieri.
Per CGIL – CISL – UIL
Frontalieri
Claudio Pozzetti
Gianmarco Gilardoni
Pancrazio Raimondo