CGIL BERGAMO

La chiusura annunciata e i 430 a rischio

INDESIT, I DUBBI SU UNA VARIANTE A TEMPO DI RECORD

La FIOM-CGIL chiede un incontro al Comune: “Perché una modifica al Piano Regolatore prima dell’inizio delle trattative con l’azienda? Indesit deve restare a Brembate”

Bergamo, martedì 22 giugno 2010

A tempo di record il Consiglio Comunale di Brembate, il 17 giugno, ha approvato una variante (la n. 25) al Piano Regolatore per l’area di Indesit, proprio mentre dava la propria solidarietà ai 430 che, in Indesit, rischiano di perdere il posto.

Dopo l’annuncio dell’azienda arrivato il 9 giugno scorso di voler chiudere lo stabilimento, i lavoratori continuano nella loro lotta davanti ai cancelli, con un presidio permanente, di giorno e di notte.

“Non capiamo la fretta di questo atto amministrativo che dà per certi la chiusura di Indesit e il subentro di altri ipotetici imprenditori” commenta Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo. “Nella variante si parla di frazionamenti, di modifica di destinazione d’uso, di impegni da prendere da parte di soggetti terzi: non è questo il momento visto di parlarne visto che ancora la trattativa con l’azienda non è nemmeno cominciata e il primo incontro si terrà solo il 28 giugno. Ci sembra opportuno chiedere subito un incontro al Comune di Brembate per sgombrare qualsiasi dubbio su una vertenza così complicata che per noi continua ad avere l’unico obiettivo di salvaguardare su questo territorio lo stabilimento Indesit coi suoi posti di lavoro”.

Ecco quello che si legge nella relazione tecnica che accompagna la variante: “L’amministrazione comunale di Brembate Sopra di fronte all’inaspettata e gravissima notizia della chiusura dello stabilimento Indesit di via Bruno Locatelli, con la conseguente perdita del posto di lavoro di circa 450 dipendenti, oltre all’indotto, intende modificare la destinazione d’uso delle aree su cui insiste il comparto industriale con opportuna variante al Piano Regolatore Generale vigente ai sensi degli articoli 25 e 26 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 al fine di mettere in atto tutte le possibili azioni di propria competenza per cercare di dare una prospettiva di reinserimento dei lavoratori”.

Rispetto all’area nel Piano denominata “comparto produttivo/sociale” che dalla planimetria corrisponde al terreno su cui sorge Indesit, si parla della possibilità di “frazionamenti immobiliari per la suddivisione dell’area perimetrata o dei fabbricati esistenti da parte di più aziende, anche dello stesso settore produttivo”. Inoltre, si chiede “l’impegno da parte degli operatori all’insediamento di attività produttive che impieghino prioritariamente i lavoratori dell’azienda Indesit e di altre aziende del territorio comunale e provinciale che hanno cessato l’attività o che hanno ridotto il personale (…)”

Si ricorda che dopo il confronto del 28 giugno fra azienda e Coordinamento sindacale, cioè l’insieme delle rappresentanze sindacali di tutti gli stabilimenti Indesit in Italia, è già fissato un secondo incontro per il 9 luglio.

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