COMUNICATO

Dopo l’approvazione del Ddl “collegato lavoro” al Senato  “UNA LEGGE CONTRO IL LAVORO DIPENDENTE”

L’intervento del segretario generale provinciale della CGIL, Luigi Bresciani

Bergamo, giovedì 4 marzo 2010

A proposito delle novità introdotte dal Ddl “collegato lavoro”, approvato in Senato in via definitiva, ecco le considerazioni del segretario generale provinciale della CGIL di Bergamo, Luigi Bresciani:

“Mentre le proteste, l’attenzione e le energie di lavoratori e sindacati sono spese per salvare i posti di lavoro a rischio per la crisi, il Senato ha varato una legge che contiene una vera e propria controriforma del processo e del diritto del lavoro.

E’ una legge che aggira l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e nei fatti svuota la tutela dei lavoratori dai licenziamenti senza giusta causa.

Nella legge varata le controversie tra datore di lavoro e dipendenti potranno essere risolte con l’arbitrato in alternativa al giudice del lavoro.

Le legge stabilisce che sia possibile, sin dal contratto di assunzione, (in deroga rispetto ai contratti collettivi) che qualsiasi controversia tra lavoratore e azienda venga affidata ad un arbitro e non ad un giudice. Questi ultimi potranno giudicare “secondo equità” che significa: secondo il loro buon senso, senza applicare le norme di legge e dei contratti collettivi.

Questa legge porta ad una forma di arbitrato obbligatorio e i dipendenti, soprattutto quelli più giovani, sono ora molto più deboli perché se si chiede di rinunciare alla Magistratura per la difesa dei propri diritti ad un lavoratore che deve essere assunto, questi non è pienamente libero di dire di no, di opporsi!

Tutto ciò significa privare il lavoratore di garanzie certe ed universali quali quelle date dai contratti nazionali e dalle leggi, minando anche la stessa tutela dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.

Se a tutto ciò si aggiunge che sarà possibile condannare il lavoratore alle spese di giudizio quando vorrà ricorrere al Tribunale per difendere un suo diritto, appare ancor più urgente una presa di posizione netta e precisa di fronte a questi provvedimenti che minano alla radice l’ispirazione costituzionale del nostro diritto del lavoro.

In questa lotta la CGIL sarà sempre in prima fila”.

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