CGIL BERGAMO

Al lavoro anche da 8 anni negli Sportelli Unici e negli Uffici Immigrazione

PER I PRECARI DEL MINISTERO DELL’INTERNO UNA LETTERA UNITARIA DI CGIL, CISL E UIL E SINDACATI DI CATEGORIA A PREFETTO E QUESTORE DI BERGAMO

Bergamo, martedì 13 luglio 2010

Prima interinali, poi assunti a tempo determinato, alcuni anche per 6 o addirittura 8 anni consecutivi, per svolgere sempre le stesse mansioni, ed ora con la prospettiva di perdere posto e professionalità: non sono i lavoratori di un’azienda in crisi, sono i seicentocinquanta lavoratori del Ministero dell’Interno impiegati presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione delle Prefetture e negli Uffici Immigrazione delle Questure di tutt’Italia. Hanno il loro contratto di lavoro in scadenza alla fine di dicembre di quest’anno e la possibilità di un rinnovo sembra sempre più lontana. Di stabilizzazione, nemmeno a parlarne.

A Bergamo sono in diciannove, per la maggior parte in una situazione di precariato, appunto, da oltre sei anni malgrado ricoprano mansioni strutturali, tutt’altro che stagionali.

Per tutelarli, oltre che per salvaguardare la funzionalità dei servizi per i cittadini italiani e stranieri, la FP-CGIL e la CGIL da parecchi mesi si stanno mobilitando. La novità è che l’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata decisa e attuata unitariamente, dai sindacati provinciali di categoria FP-CGIL, FLP-CISL e UILPA-UIL e da CGIL, CISL e UIL di Bergamo: insieme i sindacati hanno inviato, giovedì 8 luglio, una lettera (in allegato) al Prefetto Dott. Camillo Andreana e al Questore Dott. Matteo Turillo.


A livello nazionale in questa situazione si trovano, come già detto, in seicentocinquanta, assunti con un concorso pubblico per tre anni a decorrere dal 1° gennaio 2008. Il 31 dicembre prossimo scadrà, così, il loro contratto. Le norme in vigore e i tagli apportati dal Governo al personale delle pubbliche amministrazioni sembrano non permettere la loro stabilizzazione, con la conseguente probabile paralisi delle attività di regolarizzazione dei cittadini stranieri.

Da Roma, intanto, non arrivano buone notizia sulla vicenda: la scorsa settimana il sottosegretario di Stato per l’Interno Francesco Nitto Palma, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare a proposito dei contratti di questi lavoratori, ha detto: “Si tratta di misure imposte da esigenze temporalmente definite, adottate per attuare in maniera temporanea ed eccezionale specifiche strategie organizzative. La stabilizzazione invocata dagli onorevoli interpellanti non è al momento consentita dalle esigenze di contenimento del disavanzo pubblico, che ha portato ad interventi di eccezionale rigore”.

“Sentite queste parole, ci sembra ancora più urgente che i signori Prefetto e Questore pongano la loro attenzione a questa difficile vicenda” ha detto oggi Giovanni Martina della FP-CGIL di Bergamo. “Il Governo, attraverso l’intervento del sottosegretario, si dimostra irriconoscente nei confronti di questi lavoratori che da anni prestano servizio nelle Prefetture e nelle Questure d’Italia. E non si parli di ‘esigenze temporalmente definite’, questi lavoratori da anni assolvono funzioni organiche e strutturali. Per questo lasciarli a casa, per noi significa, anche se non tecnicamente, licenziarli. A nostro avviso, inoltre, il Governo risulta anche irresponsabile, visto che un black out di uffici in cui vengono svolte pratiche relative all’immigrazione potrebbe portare a problemi di ordine pubblico. Inutile, poi, come ha fatto il sottosegretario, parlare della presunta nuova tecnologia di cui sarebbero stati dotati questi uffici (si parla di 300 postazione pc in tutt’Italia): basta fare un giro nelle sedi di Bergamo per capire che pc lenti, fax non funzionanti e carta che manca smentiscono l’immagine tecnologica dei servizi che il Governo vorrebbe dare. Intanto a Roma, CGIL, CISL e UIL hanno organizzato per il 19 luglio alle ore 11 presso la sede del Ministero un’assemblea nazionale per fare il punto della situazione. Sarà bene che in questa sede si decidano iniziative di lotta. Sono invitati a partecipare tutti i lavoratori precari di Questure e Prefetture. Anche da Bergamo partirà una delegazione”.

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