SILP - Sindacato Italiano Lavoratori Polizia per la CGIL
Segreteria Regionale Lombardia
 


LA PENTOLA SENZA COPERCHIO DEL NUOVO CODICE DELLA STRADA


OVVERO... COME PRODURRE UNA LEGGE SENZA FORNIRE ALLA POLIZIA GLI STRUMENTI PER FARLA RISPETTARE


Comunicato stampa del 19 settembre 2010


Mentre in Italia l’incidentalità sui tratti autostradali nel 2010 è aumentata “solo” del 14% (fonte Asaps...) ma non dovevamo diminuirla del 50% entro il 2010?) e, nonostante questo dato allarmante, qualcuno irresponsabilmente chieda l’elevazione ai nuovi limiti di velocità sulle maggiori arterie fino ai 150 (per perdere la patente ci si vedrà “costretti” a spingere il proprio veicolo oltre i 200 km/h); mentre contemporaneamente diminuiscono i poliziotti della Stradale, e diminuiscono solidarmente le stesse auto di servizio a loro in uso (quando ci sono, naturalmente), inquadrate in quel limbo che va dal museo delle auto storiche agli “avanzi di rottamazione”; mentre ormai le divise sono cimeli da conservare in naftalina (anche qui, quando ci sono... ma poi: ancora coi pantaloni alla zuava e gli stivaloni al ginocchio in piena estate devono indossare i poveri stradalini, nonostante le decine di norme sulla sicurezza sui posti di lavoro?); ebbene in questa situazione di generale abbandono, anche quest’estate, come del resto da qualche anno a questa parte, arriva il solito maxi-decreto che stravolge a partire dalle fondamenta il Codice della Strada. Di solito il parto della Legge viene salutato dalla solita locuzione di rito perpetuantesi: “giro di vite”. Mai come quest’anno, però, il Codice della Strada ha subito uno stravolgimento senza precedenti, intervenendo a disciplinare molteplici aspetti anche molto particolari ed interstiziali. Per carità, se tutto portasse ad un risultato in termini di sicurezza tangibili, tutti i “giri di vite” sarebbero ben accetti. Nessuno potrebbe controbattere nulla. In ballo non ci sono le casse statali, ma la sicurezza delle persone che circolano su strada. Non dimentichiamolo. Almeno, questa dovrebbe essere l’idea di fondo. Se qualcuno però si fosse messo a capire cosa veramente è cambiato nel nuovo Codice della Strada, arriverebbe a delle conclusioni un po’ meno entusiastiche rispetto ai proclami pubblicitari del governo.
Infatti il famoso giro di vite ha diverse aspetti davvero preoccupanti a partire dall’atteggiamento del legislatore sulla guida in stato d’ebbrezza. Infatti, che lo si voglia o meno, vi è stata la depenalizzazione della guida in stato d’ebbrezza per i conducenti trovati con un tasso compreso tra lo 0,5 e lo 0,8, fino a ieri era un reato. Si andava davanti ad un giudice, con tutto quello che comportava il giudizio in termini di “comprensione” della gravità della propria condotta.

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