CGIL BERGAMO

In 150 ancora senza prospettive nell’ex fabbrica dei frigoriferi Candy
DONORA DI CORTENUOVA: MARTEDI’ TERMINA L’ULTIMO PERIODO DI CASSA IN DEROGA
FIOM-CGIL: “Si convochi il tavolo istituzionale e l’azienda mantenga gli impegni”

Bergamo, venerdì 27 agosto 2010

“Da quattro mesi ci dicono che è una questione di poco tempo, ma ad oggi ancora non conosciamo il compratore dell’area Donora a Cortenuova”: a quattro giorni, martedì prossimo, dalla fine del periodo di cassa in deroga per i 150 lavoratori della Donora, la FIOM-CGIL chiede che l’azienda confermi gli impegni presi e manifestati sia al tavolo provinciale l’11 giugno e in occasione di un incontro regionale il 1° luglio.

“In vista della fine della cassa,. . esi e manifestati sia al tavolo provinciale prospettive e ragionamenti ricollocaizone di una q chiediamo la riattivazione del tavolo istituzionale Donora già istituito in Provincia con la finalità di conoscere l’acquirente, per discutere sulle prospettive dell’area e per iniziare i ragionamenti sulla ricollocazione promessa di parte del personale” ha detto poco fa Mirco Rota, segretario generale provinciale dei metalmeccanici CGIL.

“In quest’ultima fase di cassa in deroga ci eravamo limitati a chiedere quattro mesi proprio in vista dell’acquisizione dell’area e dell’atteso avvio di una nuova attività. Ora a pochi giorni dalla scadenza, di vendita non se ne sente parlare. Come FIOM-CGIL metteremo in atto tutte le iniziative utili per far rispettare gli impegni”.

E proprio fra gli impegni presi dall’azienda c’era la questione del polo logistico: “In vista della vendita dell’area, Donora si era impegnata a far ricollocare dal nuovo acquirente almeno 15 dei suoi ex lavoratori” spiega Gian Luigi Belometti della FIOM-CGIL. “Passa il tempo e gli impegni presi non si concretizzano, mentre tra pochi giorni i lavoratori verranno licenziati”.

Le dimensioni di Donora in passato:

Per i lavoratori Donora, che nel 2001 erano 600, dopo una serie di riduzioni d’organico il colpo di grazia era arrivato il 22 novembre 2005 quando l’amministratore delegato aveva annunciato l’imminente chiusura dello stabilimento dei frigoriferi Candy. In quel periodo vi lavoravano in 385. Per tutto il 2006, scioperi, blocchi di autostrade, incontri al Ministero e con le istituzioni locali, proteste allo stadio, ma soprattutto un lunghissimo presidio di quasi tre mesi avevano accompagnato le trattative. La fabbrica è chiusa da metà del 2006.

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