CGIL BERGAMO

La replica a Confindustria
BORELLA, FIOM-CGIL: “TAVOLO SULLA FLESSIBILITÀ, SAREBBE UN ERRORE”

Bergamo, lunedì 29 novembre 2010

Di seguito, la nota di Eugenio Borella, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL, in merito alla presentazione di un’analisi delle necessità di flessibilità delle imprese bergamasche curata dalla Scuola di relazioni industriali di Confindustria.

“Da quanto appreso sui giornali locali, sembra ci sia l’intenzione di avviare una discussione tra Confindustria e CGIL, CISL e UIL sui contratti cosiddetti “di settore”; si vorrebbero introdurre aspetti di flessibilità in un tavolo che, però, non ci risulta essere stato aperto. O, quantomeno, che non ha avuto alcun mandato da parte della FIOM-CGIL per essere aperto. Per quanto ci riguarda, infatti, ribadiamo che la materia della flessibilità non può che essere di competenza delle singole categorie sindacali e che quindi ogni eventuale discussione non può prescindere dal coinvolgimento diretto di tale livello.

Non mi risulta, lo ripetiamo, che ad oggi si sia stato aperto un tavolo sulle flessibilità di settore, non abbiamo dato nessun mandato per discuterne ed un eventuale accordo non vincolerà la FIOM. Credo, anzi, che l'unico tavolo possibile ed utile oggi sarebbe quello per l’eliminazione delle flessibilità già esistenti, quelle citate come non sufficienti nell'articolo (contratti a termine, in somministrazione…) ma che nei fatti non sono che forme di precarietà, di cui si è peraltro abusato in questi anni.

Come FIOM-CGIL, abbiamo in atto importanti rinnovi di contratti aziendali, di fabbriche significative della provincia, con piattaforme votate dai lavoratori: su quelle vogliamo concentrarci per fare dei buoni accordi. Non siamo interessati ad altre discussioni in quanto sarebbero solo dannose per le trattative già avviate o che si stanno avviando”.