CGIL FRONTALIERI

Prosegue e si rafforza la  mobilitazione dei frontalieri  contro lo scudo fiscale

La decisione del Governo italiano di assoggettare i frontalieri al monitoraggio fiscale ha suscitato un profondo malcontento tra le decine di migliaia di frontalieri che operano in Ticino. Una decisione infelice che cade oltretutto in un periodo molto difficile per i frontalieri, che stanno pagando un forte tributo a seguito della crisi economica che si abbattuta sul Ticino.

CGIL, UIL, UNIA e USS hanno deciso di sviluppare una forte campagna, nei luoghi di lavoro e nella società, per affermare i diritti dei lavoratori frontalieri.

Diciamo una volta per tutte che: i frontalieri non sono evasori fiscali, sono lavoratori che hanno contribuito in questi decenni a rafforzare l’economia ticinese e hanno inoltre prodotto ricchezza a favore del territorio italiano.

Una forza sindacale indipendente deve riuscire a sviluppare un intervento che da un lato dia delle risposte concrete ai lavoratori, dall’altro cerchi di sviluppare un percorso collettivo che riesca a rimettere in discussioni decisioni infauste, come quella che in questo caso ha assunto il Governo italiano.

È questo l’approccio che cercano di mettere in campo le organizzazioni sindacali italiane e svizzere ed è quello che abbiamo fatto insieme in queste settimane.

La campagna è cominciata con la convocazione di oltre 15 assemblee svoltesi sul territorio italiano alle quali hanno partecipato piú di un migliaio di lavoratori frontalieri. Parallelamente abbiamo avviato un percorso di coinvolgimento dei sindaci, delle comunità montane e dei parlamentari che operano a Roma e sul territorio. In seguito abbiamo convocato la manifestazione
di protesta a Lugano (nella quale abbiamo legato l’intervento sindacale contro la crisi alla problematica posta dall’applicazione del monitoraggio e dello scudo fiscale ai frontalieri).

Il primo risultato concreto di questa mobilitazione è stato la concessione da parte dell’Agenzia delle entrate della proroga che ha fatto slittare al 30 aprile 2010 il termine per la compilazione del modello UNICO comprensivo del famoso quadro RW. Un primo importante risultato che va nella giusta direzione.

L’impegno sindacale deve ora proseguire e parallelamente rafforzarsi. Per questo motivo Unia, l’Unione Sindacale Svizzera sezione Ticino, CGIL e UIL hanno deciso di sviluppare un’azione congiunta, attraverso il lancio di una petizione che chiede al Governo italiano l’esclusione dal monitoraggio fiscale del secondo pilastro e di trovare una soluzione definitiva per salvaguardare la disoccupazione a favore dei lavoratori frontalieri.
L’obiettivo ambizioso è quello di coinvolgere piú di 15’000 lavoratori.

Insieme siamo forti, insieme possiamo far sentire la nostra voce, insieme dobbiamo spingere il Governo ad accogliere le legittime rivendicazioni formulate da migliaia di frontalieri che operano in Ticino e che sul territorio Italiano esprimono il loro giudizio politico attraverso il diritto del voto

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