COMUNICATO

La settimana dei Congressi di categoria CGIL di Bergamo

OGGI IL CONGRESSO DEI LAVORATORI AGRICOLI E DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE. CONFERMATO ALLA GUIDA DELLA FLAI-CGIL STEFANO PREVITALI

(stralci della relazione del segretario sulla situazione del settore in provincia)

Bergamo, lunedì 22 febbraio 2010

Riconfermato a capo del sindacato di categoria dei lavoratori agricoli e dell'industria alimentare, Stefano Previtali continua ad essere il segretario generale provinciale della FLAI-CGIL di Bergamo, che oggi ha svolto il suo quinto Congresso a San Pellegrino Terme. Il Comitato Direttivo appena eletto dalla platea congressuale gli ha affidato di nuovo il mandato.

Nella relazione del segretario Previtali un’ampia parte è stata, oggi, dedicata alla situazione del settore nella provincia bergamasca: “A Bergamo, dopo le chiusure di Coca Cola, della Amadori e dopo profonde ristrutturazioni societarie come alla Fructamine di Mozzo, oggi si presenta una situazione di moderata stabilità. La nuova Parmalat ha consolidato il risanamento, l’Invernizzi di Caravaggio rafforza la sua posizione e il suo marchio del gruppo Lactalis nella Galbani, la Sanpellegrino, scongiurato il rischio dazi americani, si appresta a effettuare importanti investimenti. Se, come detto, l’industria alimentare resiste, così non si può dire del distretto orticolo che dopo essere stato negli ultimi anni un caso di eccellenza produttiva, oggi si trova, per causa della crisi economica e dei consumi, in una situazione di difficoltà, con la chiusura di un sito produttivo di Natura.com e la conseguente riduzione di lavoratori che nei prossimi mesi perderanno il lavoro. Per quanto riguarda il settore agricolo, l’agricoltura bergamasca e lombarda non godono di ottima salute: questa in estrema sintesi è la situazione che emerge sul terzo trimestre dell’anno. Da una ricerca fatta dalla Confagricoltura di Bergamo si registra che gli agricoltori orobici hanno dovuto fare i conti con un calo medio della redditività pari a circa il 15%, una flessione superiore a quella europea, che è stata del 12,5%, ma nettamente al di sotto della perdita del 25% fatta registrare dall’agricoltura italiana.

Analizzando la situazione congiunturale si constata che il problema principale che affligge il settore agricolo è il bassissimo livello dei prezzi di mercato dei principali prodotti agricoli, dai cereali al latte a cui si aggiunge un sensibile calo dei contributi pubblici erogati dall’Ue attraverso il programma di Sviluppo Rurale.

Un’ulteriore preoccupazione proviene anche dal fronte del futuro andamento del prezzo del gasolio agricolo,

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