Le norme in vigore e i tagli apportati dal Governo al personale delle pubbliche amministrazioni non permetteranno la loro stabilizzazione. Oltre alla perdita di posti di lavoro, a preoccupare è il rischio che i servizi degli uffici immigrazione restino paralizzati con ripercussioni gravi sui lavoratori stranieri, sulle famiglie e sulle imprese del nostro territorio, oltre che di quello nazionale.
In questi ultimi mesi, i sindacati, in azioni unitarie, confederali o organizzate dalle singole categorie della Funzione Pubblica, hanno scritto, contattato e fatto appelli praticamente a tutti attraverso:
- una prima lettera viene inviata a parlamentari e consiglieri regionali a firma di CGIL, Luigi Bresciani, e FP-CGIL, Giovanni Martina, il 27 aprile 2010;
- una lettera a Prefetto e Questore di Bergamo, in data 8 luglio 2010, firmata da CGIL, CISL e UIL e dalle rispettive categorie del pubblico impiego;
- un’assemblea a Milano organizzata il 28 luglio dalla FP-CGIL regionale che decise di inviare una lettera aperta ai rappresentanti istituzionali della Regione Lombardia, al Presidente Roberto Formigoni e a tutti i Presidenti delle province lombarde;
- un volantinaggio il 29 ottobre di fronte al palazzo della Prefettura in via Tasso. Quel giorno, poi, si tenne, poi, un incontro col Prefetto di Bergamo, Camillo Andreana;
- una lettera inviata il 24 novembre con cui i sindacati di categoria FP-CGIL, CISL-FP e UIL-Pubblica Amministrazione provinciali hanno chiesto al sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, un incontro e il suo sostegno nella vertenza.
Poco fa è arrivata a dare solidarietà a Giovanni Martina anche una delegazione di poliziotti del SILP-CGIL.