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BERGAMO

Dopo la Delibera regionale sulla spesa socio-sanitaria 2011 del Primo dicembre CASE DI RIPOSO, “IMPORTANTI E NEGATIVI” CAMBIAMENTI
I sindacati: “La diminuzione reale del contributo da parte della Regione sarà almeno del 3,4%”

Bergamo, lunedì 20 dicembre 2010

Con la Delibera regionale sulla spesa socio-sanitaria 2011 del Primo dicembre scorso vengono introdotti importanti cambiamenti per le Case di Riposo.

Attualmente, in base alla legge nazionale, le Regioni devono finanziare circa il 50% del costo dei ricoveri che esse riconoscono come accreditati e sulla base della gravità dei ricoverati (tabella SOSIA). In questi anni la tendenza della Giunta Formigoni è stata quella “di contrarre sempre più questo 50%, seppur senza metterlo in discussione” dicono i sindacati provinciali dei pensionati.

Ora, l’ultima Delibera in materia cambia la situazione:

- viene modificata la tabella Sosia, cioè la classificazione della gravità degli ospiti, con l’accorpamento in tre gruppi gli attuali otto. Da questa modifica non dovrebbero derivare effetti significativi, anche perché in prospettiva verranno svuotati di significato pratico;

- si introduce la “budgetizzazione”, cioè il contributo regionale sarà erogato sulla base della spesa storica, fissata al 2010 e non più sulla base della gravità e del numero degli ospiti;

- per il 2011, inoltre, il contributo è fissato in misura non superiore al 98% rispetto al 2010. Questo significa una diminuzione di almeno il 2%, +1,4% di inflazione 2010 non riconosciuta: in totale la diminuzione reale del contributo da parte della Regione sarà almeno del 3,4%.

“Ne consegue tra l’altro” sottolineano le segreterie provinciali di SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL, “un incentivo negativo alla Case di Riposo a privilegiare il ricovero delle persone con meno problemi e meno gravi, essendo il contributo regionale indifferente rispetto alle condizioni di salute degli ospiti. Il metodo della “budgetizzazione” è analogo a quello utilizzato negli ospedali, ma va rilevato che nelle RSA c’è poco o nulla da recuperare in termini di produttività. Questo pertanto non potrà che risolversi o con un forte aumento delle rette a carico degli ospiti (o loro familiari) o con un peggioramento della qualità del servizio. L’invecchiamento della popolazione e l’aumento degli anziani in condizioni di non autosufficienza sono grandi emergenze nazionali, che vanno affrontate con misure di grande respiro e sicuramente non pensando alla riduzione delle risorse”.

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